È uscito a dicembre 2019 il secondo disco di inediti del cantautore piemontese Giors, “L’amore, l’aquilone e il cielo”, anticipato dai singoli “Notte di San Lorenzo”, “C’è qualcuno” e “Torino”. Nato dall’urgenza di promuovere “l’utilizzo dell’orecchio e dell’ascolto” in opposizione a un mondo irretito dall’apparenza di immagini e copertine patinate – e da cui deriva anche la strenua decisione dell’artista di non apparire –, l’album si pone come veicolo di messaggi dal valore condiviso e universale, plasmati in una delicata miscellanea di istantanee e appunti di vita resi mediante la delineazione di dipinti sonori eleganti, autentici e coinvolgenti. Tema portante di questa nuova raccolta di brani è, infatti, l’amore, osservato e indagato in tutte le sue sfumature e interpretazioni, cui si affianca, conseguentemente, l’invito a vivere la pienezza di tale sentimento non alla stregua di isole, bensì in un clima di attenzione e condivisione che – corroborato dal racconto di scene di esistenza quotidiana e da sonorità incisive – possa proporre nuovi modelli di dialogo, comunità e riflessione. E il cui risultato è, dunque, un itinerario autentico ed emotivo lungo 16 canzoni, nel quale ognuna di esse rappresenta una tappa o una differente angolazione di prospettiva circa il fil rouge del disco, così consegnato all’ascoltatore in tutta la sua immediatezza evocativa e contemplativa.
Un’immediatezza, quella di Giors, che stimola i suoi auditori a fronteggiare le paure e i dubbi dell’ordinario e ad aprire i sensi all’ascolto e alla comprensione dell’altro: per non essere più “gocce di mercurio” ma, al contrario, avvicinarsi e accogliersi nel calore del confronto e della riflessione, magistralmente promossi dalle parole e dalla musicalità degli inediti proposti. Il disco è disponibile su tutte le piattaforme fisiche e digitali.
Di seguito, la tracklist completa:
1. Ci sono cose così
2. Non si può sempre
3. Ci sono amori che non finiscono
4. Maria Maddalena
5. Mon Reve C’est Toi
6. C’è qualcuno
7. C’è sempre ancora una vita da vivere
8. Listenin’ to the Wind
9. Io sarò con te
10. Notte di San Lorenzo
11. Drop Your Fears
12. Torino
13. Uno non vale uno
14. In memoria di Pier Enrico Guzzi
15. Per ogni viso che incontro
16. Take This Night In Your Arms
#NOTTEDISANLORENZO
«Come tanti punti / sparsi un po’ dovunque /
ci sentiamo soli /prigionieri sempre di paure nuove
/ parti di un nuovo gioco / illusione ancora
che qualcosa cambi / ma tutto resta uguale».
Scaturita nel corso di una notte di agosto ricolma di stelle e sogni vividi, “Notte di San Lorenzo” è il singolo del cantautore, uscita su tutte le piattaforme digitali il 10 agosto 2019. A percorrere il brano, un quesito: in un mondo immerso nella caoticità e nelle urla di chi intende sovrastare i suoi simili, che cosa succede quando gli altri hanno bisogno di noi? Attraverso parole dolci e intrise di speranza, infatti, l’autore intende delineare un’alternativa a una comunità che, come il mercurio, risulta frastagliata, persa e raggrumata in sfere di individualità e solipsismo, e si ritrova ormai distante dai valori di un passato capace, però, di emergere, con garbo, tra le sonorità decise e le melodie cullanti che caratterizzano il brano. Evidente è, dunque, la determinazione ad abbandonare una società dominata dall’omologazione di pensiero, di comportamento e dalla noncuranza emozionale, al fine di abbracciare, al contempo, un orizzonte nuovo e inesplorato, costituito da persone in grado di ascoltare, dialogare e rendere migliore l’esistenza corale: un vero e proprio augurio che l’autore rivolge a se stesso e alla comunità, esplicandolo attraverso un’autentica dichiarazione d’amore affidata al ritornello e rivolta sia alla terra ospite, sia all’amata.
#C’ÈQUALCUNO
«Proprio qui dove tutti sono qualcuno / Dove tutti
conoscono tutto / Mi sento diverso e anche un po’ perso
/ Nei meandri dei pensieri e dei dubbi / Che hanno
radici profonde e vissute / Dove le risposte sono ancora
nel vento / Non più capaci di sognare… Una volta frontiera».
“C’è qualcuno”. Un’espressione che non tratteggia i contorni di una domanda, bensì quelli di una affermazione cristallina, diretta e genuina. La quale, attraverso un linguaggio immediato e sonorità coinvolgenti, intende omaggiare l’unicità che, nelle luci e nelle ombre, pervade gli individui. Il nuovo singolo del cantautore Giors, “C’è qualcuno”, in uscita su tutte le piattaforme digitali l’11 ottobre 2019, è, infatti, un tributo sincero e affettuoso ai talenti e alle inclinazioni che ci caratterizzano, celebrati attraverso un ritmo leggero e dagli echi rhythm and blues che conducono i pensieri verso territori familiari ma, spesso, inesplorati. Ad animare questi ultimi, dunque, scene di vita quotidiana intrise di riflessioni, aspirazioni e immaginari reali o fittizi, sostenute da sonorità e parole che rendono il brano un inno alla natura prismatica del mondo e delle persone che lo abitano. Individui dalle abitudini e dai desideri dissimili, ma accomunati dall’urgenza di ricevere attenzione e accettazione, in un caos di contraddizioni che, spesso, lascia poco spazio all’inventiva e all’ascolto. Un tema, quello dell’ascolto, che, come in “Notte di San Lorenzo” – il primo singolo di Giors – torna, così, a presentare la propria figura, reclamando sguardi e orecchie a tutti coloro che si apprestano a udirele melodie de “C’è qualcuno”: un monito che l’autore intende rivolgere anche a se stesso, al fine di promuovere un dialogo e un incontro tra punti di vista differenti e di acuire la concentrazione nei confronti dell’“altro” e la comprensione delle piccole, ma essenziali, peculiarità che contraddistinguono ciascuno di noi. Perché tutti contribuiscono, con le proprie competenze, le proprie passioni e le proprie caratteristiche, ad arricchire il mosaico di bellezza che è il mondo.
#TORINO
«Sei bella Torino / Quando ti vesti da sera / La collina
ti fa da cornice / La Gran Madre ti tiene la mano /
Mentre la storia sussurrata dal fiume / Non è rimasta
nel cuore del tempo / E il mondo fa ancora tanta
fatica / A riconoscerti grande».
È Torino, con i suoi portici, i suoi caffè ottocenteschi, i ballatoi, i palazzi regali e la miscellanea di culture e popoli dissimili, la protagonista del nuovo singolo del cantautore piemontese Giors, “Torino”, in uscita su tutte le piattaforme digitali il 6 dicembre 2019. Un brano emotivo, delicato e dal forte carattere cantautorale, capace di delineare i contorni di una città fucina di bellezze e talenti che, però, è considerata quasi come una “straniera in patria”, in quanto spesso obliata e non percepita, dagli stessi italiani, come parte essenziale della natura del nostro Paese. Motivo per il quale il singolo
si pone, dunque, non come manifesto politico, bensì alla stregua di una dichiarazione d’amore viscerale e autentica allo stesso capoluogo,
sorta dall’osservazione del suo brulichio elegante, del suo dolce rigore architettonico e del suo sabaudo carisma. Aspetti che divengono, così, sia cornice, sia elementi precipui di una linea melodica pervasiva, rassicurante e densa di affezione nei confronti di una Torino che non è solo una città, ma costituisce
anche, e in particolar modo, un rifugio, un approdo e un centro di propulsione per la creazione di un futuro di rinnovamento
e benessere per tutti quei giovani adulti che qui decidono di far confluire le proprie aspirazioni e visioni esistenziali. Il singolo, perciò, si pone come tentativo di acuire, in musica, a conoscenza delle peculiarità, delle contraddizioni e delle meraviglie di un capoluogo sabaudo interiorizzato e caro al suo autore, adagiandosi sulla consapevolezza che, da Torino, sia possibile “ripartire” e rintracciare un coraggio in grado di infondere fiducia in un mondoche, nonostante le condizioni vigenti, possa trovare – magari proprio mediante il rigore e la sobrietà torinesi – la forza di volgere in positivo.
#BIOGRAFIA




Giors coltiva da sempre una forte passione musicale e il suo percorso artistico prende forma raccontando attraverso le note del suo pianoforte la realtà che lo circonda, motore e ispirazione della produzione dei suoi brani musicali. La consacrazione dei quali giunge, infatti, in età matura, quando Giors, mosso dalla volontà di denunciare una contemporaneità piegata da solitudine e quotidianità incerte e impaurite, attinge a piene mani dalla musica classica, da sonorità del mondo anglosassone e dai patrimoni musicali di artisti italiani, veri “creatori di poesia in musica”, componendo, così, testi che impegnano all’ascolto e ne riecheggiano l’influenza. Con una peculiare attenzione posta all’esigenza di «saper ascoltare, tralasciando il riflesso luccicante dell’immagine», la quale deriva anche dalla passione di Giors per la poesia e la prosa e, in generale, per tutti i brani in cui compaia una simbiosi tra «testi che impegnano l’anima e melodie che solletichino l’orecchio e conducano alla rivisitazione del proprio pensiero».
#LABAND
Vincenzo Delli Carri: Arrangiatore, chitarre, percussioni aggiuntive, synth programming
Cédric Curtelin: Violino, mandolino
Axel Scarpulla: Batteria
Luciano Saracino: Basso
Paolo Meinardi: Pianoforte e hammond
Chiara Manueddu: Violoncello
Leonardo Corradazzi: Ingegnere del suono
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