La rivista per consumatori Altroconsumo ha testato 19 marche di mozzarelle fior di latte, quelle che si trovano in tutti i supermercati.
Come sappiamo, gli esperti di Altroconsumo periodicamente analizzano e a volte assaggiano prodotti alimentari o bevande, per capire se i produttori rispettino gli standard di sicurezza e anche per effettuare classifiche in merito al rapporto qualità/prezzo.
Di recente, è toccato alle mozzarelle fior di latte, ed ecco che sono emersi dettagli inquietanti. Andiamo a scoprire cosa hanno scoperto gli esperti di Altroconsumo e quali sono le mozzarelle migliori e peggiori.
Mozzarelle del supermercato, sai davvero cosa mangi? Ecco la scoperta di Altroconsumo
La mozzarella è uno dei formaggi tra i più presenti nelle tavole degli italiani; ora con il caldo che è arrivato, questo formaggio fresco viene acquistato ancora più spesso.
Il team di esperti di Altroconsumo ha voluto assaggiare letteralmente 19 marche di mozzarella, e poi ha indagato effettuando anche dei test. Purtroppo i risultati non sono confortanti:
- 5 mozzarelle su 19 una volta sgocciolate del liquido caseario pesano molto meno di quanto dichiarato in etichetta; i valori minimi non rispettano nemmeno quelli stabiliti per Legge;
- la mozzarella prodotta in Slovenia (Coop Spesotti) potrebbe essere preparata anche con latte in polvere invece che con solo latte fresco, come vuole la legge per le produzioni italiane;
- la mozzarella che in classifica è risultata “peggiore” è un prodotto biologico e più precisamente Bio Cansiglio, venduta da NaturaSì. I problemi riscontrati sono inerenti il gusto ma anche i potenziali pericoli dati da cattiva conservazione al momento della vendita. Giudizi insufficienti per scarsa igiene anche per la mozzarella a marchio Pettinicchio.
- Al posto dei fermenti viene utilizzato in alcune mozzarelle l’acido citrico; non è illegale ed è sicuro, però alcuni sostengono che alteri le qualità organolettiche della mozzarella. L’acido citrico in etichetta è indicato come E330.
Per fortuna, alcune mozzarelle si sono “salvate”: tra le migliori, ne troviamo una prodotta in Germania e l’altra in Alto Adige, e a sorpresa, la mozzarella che è piaciuta più di tutti è quella della Lidl.
Le considerazioni finali di Altroconsumo sono che nella grande distribuzione possiamo trovare dei buoni prodotti, ma nessuna eccellenza, e che troppo spesso il consumatore non riesce a individuare quelli peggiori. Essere a conoscenza di informazioni come quelle divulgate dalla rivista per consumatori aiuta a scegliere meglio cosa mettere nel carrello, ma risulta sempre più evidente che l’industria alimentare punta al profitto sacrificando la qualità e talvolta anche la salute dei consumatori.